Il tumore del testicolo è una malattia relativamente rara, ma la neoplasia piu’ frequente del giovane maschio (tra 15 e 40 anni) .
Nella maggior parte dei casi ha origine da una alterazione delle cellule germinali, le cellule responsabili della formazione degli spermatozoi.
Può associarsi a infertilità
FATTORI DI RISCHIO
Quelli certi sono rappresentati da criptorchidismo (mancata discesa del testicolo nello scroto) e ipotrofia del testicolo, sindrome di Klinefelter.
DIAGNOSI
La diagnosi viene generalmente posta per la comparsa di una tumefazione non dolente a carico del testicolo.
La ecografia del testicolo è sufficiente a confermare il sospetto diagnostico; la valutazione di alcune proteine del sangue (Gonadotropina corionica e Alfa feto proteina) permette di ottenere importanti informazioni sul tipo ed estensione della malattia.
TERAPIA
Il primo momento terapeutico è rappresentato dalla asportazione del testicolo e del funicolo, con una incisione inguinale. Raramente è necessaria una biopsia intraoperatoria per chiarire il quadro.
Si tratta di intervento rapido, condotto in anestesia spinale.
La successiva terapia dipenderà dal tipo di neoplasia e dallo stadio clinico di malattia, e puo’ variare dalla semplice osservazione, sufficiente per le forme di minore aggressività e localizzate completamente al testicolo a terapia complesse, multimodali.
Le forme particolarmente aggressive, o quelle in cui vi di sia dubbio di estensione oltre il testicolo possono infatti richiedere procedimenti piu’ complessi che prevedono la Chemioterapia e/o la Radioterapia in associazione o meno alla Chirurgia di asportazione dei linfonodi addominali.
Il tumore del testicolo rappresenta il paradigma delle neoplasia curabili, con una percentuale di guarigione completa superiore al 90% a prescindere dalla presenza o meno di metastasi.
La alta percentuale di guarigione dipende da vari fattori: accuratezza della diagnosi e della stadiazione di malattia, prevedibilità della progressione di malattia, efficacia della chemioterapia e della radioterapia e della chirurgia, presenza di markers di malattia.
Accuratezza della diagnosi significa certezza del tipo di malattia che trattiamo; non tutti i tumori del testicolo sono uguali.
I tumori del testicolo si dividono in GERMINALI e non GERMINALI
I tumori non germinali rappresentano meno del 5% del totale dei tumori del testicolo; si tratta in genere di neoplasie di bassa aggressività anche se nel 10% dei casi possono assumere andamento aggressivo.
I tumori a cellule germinali, che sono la parte preponderante dei tumori del testicolo, vengono suddivisi in seminomi e non seminomi; la distinzione è utile dal punto di vista del trattamento e dell’andamento dei controlli.
I seminomi rappresentano circa il 40% delle neoplasia del testicolo a cellule germinali, le forme non seminomatose o miste rappresentano il 60%.
Una adeguata analisi patologica del testicolo asportato deve fornire tutte le informazioni di cui il chirurgo, l’oncologo, e il radioterapista hanno bisogno.
Accuratezza della stadiazione: la si ottiene con la TAC, in genere del torace e dell’addome, in grado di fornirci tutte le informazioni necessarie sullo stato dei linfonodi e degli organi esplorati.
Prevedibilità della diffusione del tumore del testicolo: le neoplasie del testicolo diffondono quasi tutte in modo ordinato per via linfatica e senza salti; questo significa che a meno di tumori particolari, la prima stazione colpita sono i linfonodi primari ( situati rispettivamente in una area specifica a destra e a sx dell’aorta a seconda del testicolo interessato); solo successivamente a questa si potranno manifestare metastasi a linfonodi più distanti o al polmone e fegato ed altri organi.
E’ intuibile come questa caratteristica aiuti nella stadiazione e nel controllo a distanza di tempo della malattia.
La chemioterapia è estremamente efficace così come la radioterapia.
Markers di malattia: i tumori del testicolo possono produrre alcune sostanze ( Beta HCG e Alfa feto proteina) la cui determinazione è importante per la diagnosi, la stadiazione e il follow-up.
Oggi, tutti questi dati di conoscenza e le armi terapeutiche a nostra disposizione, correttamente embricate, permettono non solo di guarire la malattia ma di farlo con il trattamento minimo possibile, evitando sovratrattamenti che potrebbero nel tempo dare effetti collaterali importanti.